Il rosso della via bradanica

L’itinerario storico e culturale inizia da Matera “Capitale Europea della Cultura 2019” e si snoda lungo la via Bradanica, attraversando i paesaggi, i monumenti e le tradizioni artistiche di 9 comuni lucani definiti “città d’arte”. Un intreccio di contaminazione di arte e tradizioni. Un viaggio affascinante e coinvolgente, alla scoperta di incantevoli luoghi dove la storia nel tempo ha lasciato in eredità “impronte” artistiche e culturali indimenticabili.

Dati itinerario

5 giorni
345 km
6h 15'

Distanza da Matera

Irsina 44 km
Miglionico 89,6 km
Montescaglioso 117,5 km
Bernalda 142,6 km
Tricarico 206,7 km
Acerenza 253,5 km
Forenza 276 km
Melfi 318,8 km
Venosa 344,2 km

ATTIVITÀ LUNGO L'ITINERARIO

Il rosso della via bradanica

Circondata da verdi colline e rigogliosi boschi, Irsina, è la prima tappa del nostro viaggio. Erge maestosa nel cuore della cittadina materana la Cattedrale di Santa Maria Assunta, ricostruita alla fine del XVIII secolo su un impianto preesistente risalente al XIII secolo. Il luogo sacro è custode della statua di Sant'Eufemia, la famosa scultura attribuita al grande artista rinascimentale Andrea Mantegna. Dopo la scoperta dei tesori della Cattedrale, possiamo “immergerci” in un altro meraviglioso “spazio” culturale, il cinquecentesco ex convento di San Francesco quale centro di cultura polifunzionale, al cui interno troviamo il Museo Civico Archeologico “Michele Janora”, con una collezione di circa 600 reperti. Oltrepassando Irsina, lo sguardo è catturato dall’imponente Castello del piccolo borgo di origini antiche, Miglionico. Il Castello “Malconsiglio”, noto in tutto il Regno di Napoli per aver ospitato nel 1485 il re Ferrante d'Aragona, vittima apparente della nota "congiura dei baroni”. Antistante il castello, percorrendo un vicolo caratteristico, raggiungiamo la Chiesa Madre intitolata a Santa Maria Maggiore (XIV sec.) che conserva una dei capolavori artistici della Basilicata, il prezioso polittico di Cima da Conegliano, esponente della scuola veneta del XV secolo, allievo di Alvise Vivarini e di Giovanni Bellini. Proseguendo il tour raggiungiamo Montescaglioso, dove troviamo uno dei monumenti più significativi della Basilicata, l’Abbazia di San Michele Arcangelo. Sorge sull’antica acropoli greca i cui resti, strutture urbane e necropoli (VII a. C. - età romana), sono stati rinvenuti nei chiostri e nei giardini. Lasciato Montescaglioso, ci si potrà dirigere in una delle più importante e meravigliose aree archeologiche della storia lucana, Metaponto. Il “viaggio” è nel Parco Archeologico, il Museo Nazionale, con reperti dalla preistoria alla tarda antichità e lo spettacolare Tempio di Hera, meglio conosciuto con il nome di Tavole Palatine. Altra tappa del percorso è nel paese natìo di Rocco Scotellaro, Tricarico, roccaforte di origine longobarda. Da visitare all'interno del paese, per la sua forte valenza artistica, è la Cattedrale di Santa Maria Assunta, costruita nel 1061 da Roberto il Guiscardo. Il viaggio continua poi nella “Città Cattedrale” di Acerenza. La cittadina si stringe tutta intorno alla maestosità dell’edificio di culto, in stile romanico – normanno, costruito intorno al secolo XI. Un alone di mistero e leggenda avvolge l’imponente complesso sacro, si narra che la cripta della Cattedrale custodisca niente meno che il Sacro Graal. E non solo, alcuni studiosi sostengono che riposino i resti della figlia del conte Vlad III di Valacchia, meglio noto come il conte Dracula. Il percorso prosegue e raggiunge nel cuore del Vulture, adagiato su una collinetta, vi è Forenza, un piccolo gioiello lucano. Celebre è la chiesa del Crocifisso, costruita nel 1680, e che fa parte del Convento dei Cappuccini, nel cui interno è custodito un dipinto di Santa Maria della Stella del XIV sec. Molto suggestiva è anche la chiesa basiliana di San Biagio, scavata in una grotta da un seguace di San Vitale, al cui interno si possono ammirare bellissimi affreschi bizantini. Da Forenza, l’itinerario continua nell’anima del Vulture: Melfi con il suo imponente castello normanno-svevo, fa da vedetta ai piedi del Monte Volture. Una visita che non può non partire dalla fortezza feudale, tipica dei romanzi cavallereschi, al suo interno, il Museo Archeologico Nazionale che presenta l’importante documentazione archeologica rinvenuta nel comprensorio del Vulture-Melfese. Il prezioso centro storico di Melfi, svela altri tesori come la Cattedrale di Santa Maria Assunta e il Palazzo del Vescovado, sede del Museo Diocesano. L’ultima tappa del tour è nell’affascinante scenario della Terra natia del poeta Quinto Orazio Flacco, l’antica Venosa, arroccata su uno sperone di origine vulcanica. Un “viaggio” nel cuore pulsante di una terra vivace di sapore e di sapere, misteriosa e affascinante, dove cultura e paesaggio si fondono armoniosamente. Da ammirare e visitare il simbolo della cittadina, il castello aragonese (1470) di Pirro del Balzo, il complesso della Santissima Trinità (monumento Nazionale) e il Parco Archeologico.

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