Vulture tra cinema e vino

Un viaggio in auto da Matera verso il Vulture, seguendo la magia del cinema e gustando dell’ottimo vino nelle aziende che lo producono.

Dati itinerario

3 giorni
140 km
2h 30'

Distanza da Matera

Irsina 43 km
Palazzo San Gervasio 88 km
Venosa 106,6 km
Barile 123,1 km
Melfi 139,1 km

ATTIVITÀ LUNGO L'ITINERARIO

Vulture tra cinema e vino

Un viaggio verso il Vulture, seguendo la magia del cinema. Partendo da Matera, la prima tappa è Irsina, dove Michele Placido vi ha ambientato il suo Del Perduto Amore (1998). Chiudete gli occhi e provate a immaginare di essere nella Lucania degli anni ’50, carica di miseria e bigottismo, in cui una giovane donna insegue il sogno di dare un’istruzione a tutte le bambine del paese. Seguite una giovanissima Giovanna Mezzogiorno, protagonista del film, tra i vicoli del paese che hanno mantenuto intatte le atmosfere di quegli anni, seppur in un contesto sociale e culturale completamente cambiato. Pochi chilometri e siamo negli anni ’60. A Palazzo San Gervasio, Lina Wertmuller ha girato la sua opera prima: i Basilischi. Si racconta con ironia la storia di due apatici ragazzi, Antonio e Francesco, in cui la mancanza di prospettive offre loro una comoda scusa per non affrontare la vita. Un ritratto spietato e ironico del fatalismo e dell’immobilismo meridionale in un’epoca in cui il cinema italiano metteva in risalto il ritardo del Sud davanti al boom economico. Immergetevi nel chiacchiericcio del lungo passeggio, nel suo argomentare senza fine. Dopo essere passati per il castello federiciano di Venosa, in cui il giovane regista Silvio Giordano vi ha ambientato i turbamenti del famoso madrigalista Carlo Gesualdo, dirigetevi a Barile. La suggestiva via delle Cantine, patria dell’ottimo Aglianico, è stata la location della strage degli innocenti, uno dei passi più intensi de Il Vangelo secondo Matteo (1964) di Pier Paolo Pasolini. Infine, dopo tutto questo peregrinare nel tempo e nello spazio, passando dal sacro al profano, non vi resta che rilassarvi rotolando nell’immenso oro dei campi di grano appena fuori Melfi, come i protagonisti del film Io non ho paura (2002) di Gabriele Salvatores.

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