Le origini di Picerno vanno fatte risalire al II sec. a. C., come attestano l'esistenza di ruderi e tombe risalenti a quell'epoca.
L'intero paese fu pesantemente danneggiato dal terremoto del 1857, che sconvolse anche altri centri limitrofi.
Una caratteristica delle vie del centro storico è costituita dai portali degli antichi palazzi nobiliari.
Tra i vicoli è possibile ammirare la Torre Medioevale di forma cilindrica, che domina il borgo.
Di notevole interesse storico-culturale è la trecentesca chiesa dell'Annunziata, con facciata in pietra di stile tardo-imperiale e con rilievi raffiguranti un'anfora, una donna e una famiglia.
Sull'altare centrale vi è un tempietto, sorretto da due statue, ornato da figure di angeli e putti.
La chiesa di San Nicola, ricostruita sui ruderi del castello medioevale nel 1700 e nel cui interno, a tre navate, sono custoditi una pala d'altare del XVI sec. e pregiatissime opere lignee.
Ebbero parte attiva i suoi abitanti durante i moti della Rivoluzione Partenopea (1799), soffocati nel sangue dalla restaurazione sanfedista.
Le scale della cattedrale, su cui perirono il parroco Don Nicola e numerosi rivoltosi, furono il teatro di quel triste epilogo.
E' uno dei centri lucani, con Potenza, Tito, Pignola, Vaglio e Trecchina, dove si parla il galloitalico, probabile frutto di migrazioni (XIII sec.) di popolazioni provenienti dal settentrione d'Italia (Monferrato) che si fusero con le comunità locali (G. Rohlfs).
Fonte: APT Basilicata.
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Picerno , panorama (2) di Basilicata Turistica
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