Le origini del paese sono alquanto antiche come è stato dimostrato dal ritrovamento di terracotte votive del IV-III sec. a. C., custodite attualmente nel museo di Reggio Calabria.
Il primo nucleo abitativo sorgeva nell'area denominata Raya, dove ancora oggi è possibile vedere i resti di una fortificazione a pianta quadrata.
Nel 1272 un incendio distrusse il paese che fu, non molto tempo dopo, ricostruito da Carlo d'Angiò.
Il suo nome sembra aver avuto origine dal termine latino "Acapiter", che significa sparviero.
Nel paese interessanti sono la chiesa Madre di San Nicola, caratterizzata da una particolare cupola e la chiesa di Sant'Antonio, che era annessa al Convento francescano fondato nel 1585 e conserva all'interno alcune tele del XVII sec. e un reliquario in legno policromo del XVII-XVIII sec., raffigurante San Giuliano.
Sulla facciata della chiesa dell'Annunziata si può ammirare un dipinto del XIX sec., impresso su delle piastrelle di maiolica, raffigurante l'Annunciazione.
Una caratteristica molto interessante del paese è la manifestazione del "Maggio".
Fonte: APT Basilicata.
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