Pietrapertosa araba

Pietrapertosa è incastonato sulle Piccole Dolomiti Lucane e immerso nel Parco Regionale di Gallipoli Cognato. Il suo nome, Pietraperciata, che vuol dire pietra forata, deriva dalla presenza di una grande rupe sfondata da parte a parte. Preservando la sua natura di roccaforte, Pietrapertosa si snoda fino ai piedi dell’antico e suggestivo castello saraceno anch’esso scavato nella roccia. Proprio qui, nella parte più alta del paese, ci si ritrova all’interno di un mondo di chiara derivazione araba: l’Arabata, il più antico quartiere di Pietrapertosa di fondazione araba. E’ formato da strade strette e vicoli ciechi, da casette affilate dall’alto verso il basso, protette dalla roccia in cui sembrano quasi incastonate. In agosto, danze arabe e profumi esotici pervadono il rione in occasione dell’evento “Sulle tracce degli arabi”, in un clima sensuale e festoso. Pietrapertosa rientra nell’area del Parco Regionale di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane, un’area caratterizzata dall’importante valore naturalistico, storico ed etno-antropologico. In questi luoghi naturalistici ogni anno vengono prescelti il tronco e la cima, lo “sposo” e la “sposa”, protagonisti de “La sagra du’ Masc” uno dei numerosi riti arborei celebrati in Basilicata e noti come i “matrimoni tra gli alberi”. Il matrimonio tra un tronco di cerro e una cima, è uno dei riti arborei che da secoli si celebrano in Basilicata. I due alberi sono scelti e tagliati alcuni giorni prima della festa, nel bosco di Montepiano, proprio nel cuore del Parco di Gallipoli Cognato. Qui, i “massari” (gualani) attendono le prime luci dell’alba, quando lo “sposo” e la “sposa”, trasportati da coppie di animali (paricchij), si avviano nella lunga marcia. La suggestiva unione delle piante avviene davanti al campanile del convento di San Francesco, lo spettacolo avviene sotto gli occhi della folla che assiste con apprensione alla fase di innalzamento e alla spettacolare scalata dell’albero da parte di un “maggiaiolo”, il quale, aggrappato ad una delle corde utilizzate per portare in piedi il Maggio, si arrampica fin sulla cima ricolma di premi, muovendosi e ballando a testa in giù al ritmo di musica. Nei giorni successivi il Maggio, tagliato, si abbatte sulla strada fragorosamente. Infine nell’insolito paesaggio del parco si ergono, poi, le maestose rocce di arenaria, che formano le Dolomiti Lucane di Castelmezzano e Pietrapertosa che possono essere sorvolate grazie al “Volo dell’angelo”

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volodellangelo.com parcogallipolicognato.it

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