Casalnuovo

È la zona terminale e periferica del Sasso Caveoso, dove le costruzioni quasi scompaiono e lasciano alla vista la nuda e aspra roccia. Per tale motivo spesso è erroneamente ritenuto la parte più antica e più primitiva dei Sassi, risultandone invece, come tradisce il suo nome, l’estensione più recente e più periferica. Esposto a nord, è stato utilizzato prevalentemente per lo scavo di profonde cantine che si inoltrano per decine di metri nel banco roccioso, con la loro tipica struttura a piani ribassati per raggiungere temperature costanti. E’ destinato ad accogliere il Museo Demo Etno Antropologico della città, ed a partire dal XVI secolo ha ospitato comunità albanesi, che furono relegate in quella che era l’estrema periferia cittadina. Ospita un singolare monumento: il Convicinio di Sant’Antonio, un nucleo di quattro chiese rupestri trecentesche dalle caratteristiche croci gigliate a rilievo sul soffitto. Dalle ultime propaggini del Casalnuovo è visibile con un solo sguardo l’intero Sasso Caveoso. Luigi Zampa, regista di commedie come “Il Vigile” e “Il Medico della Mutua”, porta nei Sassi una ventata di ironia con “Anni Ruggenti”. Uscito nelle sale nel 1962, la storia è ambientata in epoca fascista e racconta di Omero Battifiori (Nino Manfredi) un giovane assicuratore che crede nel regime fascista e che, durante un viaggio nel Sud, viene scambiato per un importante gerarca del regime. Da questo equivoco, si generano una serie di situazioni comiche che non impediscono, però, anche una riflessione sulle condizioni del Meridione. Nelle scene girate nel Rione Casalnuovo, il protagonista viene attorniato da una piccola folla di materani che lo implorano di riferire al Duce le tragiche condizioni in cui versano i Sassi, credendo che lui abbia un rapporto personale con Mussolini. La divertente scena che mostra Nino Manfredi assediato dalle richieste dei materani offre anche una serissima panoramica sui Sassi che, in realtà, erano stati ormai sfollati e abbandonati dopo la legge speciale del 1952 (che ha permesso il trasferimento dei residenti verso nuovi borghi residenziali). Nel rione Casalnuovo sono state girate anche alcune importanti scene del documentario “Nel Mezzogiorno qualcosa è cambiato”, film d’esordio del regista Carlo Lizzani.

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